Di seguito la nota diffusa dall’ufficio stampa del Comune di Reggio Calabria
“Rinnovo, a tutte le componenti scolastiche, agli allievi ed alle loro famiglie, il mio augurio di buon lavoro per questa nuova avventura. Il momento, per chi da giovanissimo studente si
appresta ad incontrare il mondo scolastico ma anche per coloro che frequentando l’ultimo anno concludono un ciclo significativo della loro vita, è estremamente importante e rappresenta uno degli eventi più rilevanti nella vita dei ragazzi”.
Così il sindaco Demetrio Arena si è rivolto ai bambini della scuola Galluppi che, per l’inaugurazione dell’anno scolastico targato 2011 – 2012, hanno partecipato, insieme ai genitori alla ‘Festa dell’Accoglienza’: un evento ricco di gioia ed allegria organizzato per accogliere l’inizio di un nuovo anno al quale ha preso parte anche l’assessore comunale all’Istruzione Vincenzo Nociti.
“Il compito della scuola così come quello delle Istituzioni – ha proseguito il Primo Cittadino – è quello di rispettare proprio lo spirito di questo primo impatto affinché i bimbi possano iniziare bene un percorso formativo che risulta fondamentale per la loro crescita. Come Amministrazione abbiamo inteso essere presenti all’inaugurazione dell’anno per sottolineare la solennità del momento ed evidenziare quanto sia determinante far passare un messaggio di impegno e serietà nello studio: un lavoro di abnegazione che riguardi sia gli allievi che gli insegnanti”.
A questo proposito, il sindaco Demetrio Arena ha chiesto alla dirigente Maria Antonia Puntillo di leggere il testo di una lettera che il presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln, indirizzò al maestro di suo figlio. “Parole che – ha spiegato Arena – nonostante Lincoln sia diventato presidente nel 1861, mi hanno particolarmente colpito e risultano estremamente attuali per il prezioso contenuto, cioè il mettere in evidenza il concetto che individua nella famiglia e nella scuola i pilastri portanti del nostro assetto sociale”.
Per Vincenzo Nociti, “l’apertura dell’anno scolastico rappresenta un momento significativo: dopo la pausa estiva si rientra nella quotidianità ed è per questo che l’obiettivo prioritario dell’Amministrazione è quello di garantire che, da oggi, si concretizzino i presupposti necessari per ripartire nel miglior modo possibile e sinergicamente, considerando sia l’aspetto formativo che quello umano, conditio sine qua non per la crescita sana dei giovani, affinché questi diventino cittadini consapevoli e responsabili. La collaborazione tra apparati scolastici ed Ente – ha concluso – è importante poiché la scuola appartiene all’intera collettività. Ecco perché vogliamo mettere in campo tutte quelle azioni che siano indirizzate al miglioramento, in generale, del ‘pianeta’ scuola, alla tutela dei nostri ragazzi ed alla possibilità di garantire loro plessi idonei ad una cultura sia scolastica che extra didattica”.
Subito dopo l’assessore all’Istruzione si è recato all’Istituto Comprensivo di Archi dove è stato accolto dagli studenti e dalla dirigente Maria Adelaide Barbalace. Anche qui Nociti ha rivolto il proprio saluto ad allievi, docenti e personale sottolineando la volontà “di essere presente, in questo giorno così intenso, non solo nei plessi che insistono nel centro cittadino, ma anche in quelle scuole che assolvono un compito significativo a livello culturale e sociale nei rioni decentrati”. (Giu.Ci.)
Di seguito il testo integrale della lettera di Lincoln che il Sindaco Demetrio Arena ha voluto far conoscere agli studenti durante la festa d’inaugurazione dell’anno scolastico:
“Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio. Quindi, maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere. Gli trasferisca l’insegnamento, ma con dolcezza, se può. Gli insegni che, per ogni nemico c’è un amico. Dovrà sapere che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri. Gli faccia però anche comprendere che, per ogni farabutto c’è un eroe, che per ogni politico disonesto, c’è un capo pieno di dedizione. Gli insegni, se può, che 10 centesimi guadagnati valgono molto di più di un dollaro trovato; a scuola, o maestro, è di gran lunga più onorevole essere bocciato che barare. Gli faccia imparare a perdere con eleganza e, quando vince, a godersi la vittoria. Gli insegni a esser garbato con le persone garbate e duro con le persone dure. Gli faccia apprendere anzitutto che i prepotenti sono i più facili da vincere.
Lo conduca lontano, se può, dall’invidia, e gli insegni il segreto della pacifica risata. Gli insegni, se possibile, a ridere quando è triste, a comprendere che non c’è vergogna nel pianto, e che può esserci grandezza nell’insuccesso e disperazione nel successo. Gli insegni a farsi beffe dei cinici. Gli insegni, se possibile, quanto i libri siano meravigliosi, ma gli conceda anche il tempo di riflettere sull’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina. Gli insegni ad aver fede nelle sue idee, anche se tutti gli dicono che sbaglia. Cerchi di infondere in mio figlio la forza di non seguire la folla quando tutti gli altri lo fanno. Lo guidi ad ascoltare tutti, ma anche a filtrare quello che ode con lo schermo della verità e a prendere solo il buono che ne fuoriesce. Gli insegni a vendere talenti e cervello al miglior offerente, ma a non mettersi mai il cartellino del prezzo sul cuore e sull’anima. Gli faccia avere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli insegni sempre ad avere suprema fede nel genere umano e in Dio. Si tratta di un compito impegnativo, maestro, ma veda che cosa può fare. È un bimbetto così grazioso, ed è mio figlio.”