27 gennaio 2011: insieme per non dimenticare. E’ proprio per non dimenticare, per dare particolare rilievo a questa ricorrenza ,che nei locali dell’IPSIA di Siderno, è stata allestita una mostra fotografica che forniva una sequenza di immagini di dolore, morte, annullamento della dignità umana.
Quaranta pannelli che il Dirigente scolastico, Tommaso Mittiga, si è prodigato a far pervenire presso la sede dell’Istituto, hanno fatto da cornice allo scenario dei ricordi: un manichino con addosso la casacca a righe mostrava il numero tatuato sul braccio. Quel numero veniva impresso sulla pelle dei prigionieri appena arrivati al campo e da quel momento sostituiva il loro nome, la loro identità. Non più uomini, ma numeri senza valore.
Il secondo simbolo è stato il filo spinato : segno di confine invalicabile, prigione, sinonimo di morte. Anche ai bordi dei campi c’era il filo spinato ad indicare la rottura con la vita normale, la chiusura in quella realtà infernale.
Tutto ciò sarebbe potuto bastare, ma i ragazzi hanno avuto la possibilità di condividere i loro pensieri più profondi, le loro riflessioni su uno dei periodi più bui della storia dell’umanità : dopo un’introduzione del tema, hanno seguito con vivo interesse e intensa commozione la proiezione di una serie di filmati che ritraevano momenti salienti di questa pagina di Storia. Terminata la proiezione, i ragazzi, visibilmente turbati, hanno discusso di quello che avevano visto : le emozioni, le domande, le riflessioni, sono state parte di una delle lezioni più importanti della loro vita.
E alla fine hanno trovato la risposta alla domanda del primo pannello “Perché ricordare?”: perché finché la memoria di quanto successo rimarrà viva negli occhi e nei cuori degli uomini ,nessuno sarà morto invano, nessuno lo sarà fino in fondo. Sono i giovani la speranza del futuro e solo ricordando potranno scongiurare l’ipotesi che l’umanità muoia. Di nuovo.
L’iniziativa che ha coinvolto gli studenti dell’IPSIA, è stata estesa alle scolaresche del territorio, perché che l’orrore del passato non sia sepolto nei libri di scuola.