egue il comunicato inoltrato dall’ associazione “Donne Per..” del Pd:
Alla luce dell’ennesimo atto intimidatorio subito nei giorni scorsi dal PG dott. Di Landro CONDIVIDO (perché giusta ed opportuna) la proposta lanciata dal Quotidiano della Calabria di una grande manifestazione da organizzare a Reggio Calabria nel mese di settembre per “chiamare i calabresi a una nuova presa di coscienza” .
Questo è il momento che i cittadini calabresi e reggini in particolare, le istituzioni, i partiti ed i movimenti prendano coscienza e si organizzino a sostegno di chi rischia ogni momento la propria vita.
La lotta al malaffare si presenta come una grande battaglia di idee e di valori, una grande voglia di valori positivi: la vita contro la cultura della morte e del sangue, il diritto contro il sopruso, il bene comune contro gli interessi particolari.
E’ difficile sconfiggere la mafia se in Calabria una persona su tre è disperata e senza lavoro.
E’ difficile sconfiggere la mafia se in Calabria, per le note collusioni fra politica, affari e poteri illegali, non è possibile ristabilire il rispetto della legalità e dell’imparzialità nell’azione amministrativa.
E’ difficile sconfiggere la mafia se in Calabria è impossibile attuare il risanamento della vita civile, che non può fare a meno di partire e fondarsi sull’affermazione piena di alcune regole essenziali volte ad assicurare condizioni di legalità, trasparenza, responsabilità.
Concordo con quanto affermato da Francesco Alì della Fondazione di Vittorio: se ognuno di noi, nel nostro piccolo, nel nostro quotidiano riesce a fare il proprio dovere, allora sì che verranno i tempi duri per chi nel malaffare ci sguazza.
Riprendendo la canzone di De Andrè, secondo me sono tante le cose che i cittadini calabresi non hanno, innanzitutto:
• uno Stato che stenda una rete di servizi e strumenti per offrire sostegno, senza pietismo né assistenzialismo.
Ciò implicherebbe immaginare una politica della famiglia che privilegi in forme esplicite le famiglie con minori: nel Sud dell’Italia la mancanza di adeguate politiche di protezione sociale concorre a rafforzare il triste fenomeno della criminalità organizzata.
• un sistema scolastico più aggiornato e preparato ad affrontare casi di devianza giovanile, una cura più attenta al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza con più asili – nido e scuole per l’infanzia, capillari ed efficienti servizi di assistenza sociale.
Ma con un Governo come quello attuale al quale non interessano le promesse mancate per il Mezzogiorno, sui conti pubblici, sul lavoro, sulle infrastrutture, sulla sicurezza, sulla scuola, sulla sanità, sull’ambiente, le cui reali intenzioni sono l’abbandono dell’associazionismo e del terzo settore, che anzi ci vuole regalare “il federalismo” e riduce i trasferimenti in favore degli enti locali, sarà molto difficile emarginare e soprattutto tenere alto il grado di riprovazione sociale nei confronti di questa piaga.
• il diritto dei nostri ragazzi di ricevere e recepire il messaggio della moralità politica e del buon governo dal mondo degli adulti ed in particolar modo dalle istituzioni che li rappresentano.
I reggini ed in particolare i giovani reggini hanno bisogno di una classe politica che abbia a cuore esclusivamente il bene della collettività: la nostra città non può più accettare esempi di un certo modus operandi: i nostri ragazzi vogliono avere fiducia nelle istituzioni.
Non rinunciamo, per loro, al sogno di una società più giusta.: non li possiamo ancora deludere.