La seduta della Comunità del Parco relativa all’espressione del parere sul conto consuntivo 2008 è andata deserta. Ma, come ha affermato il presidente dell’assemblea Raffaele Lo Iacono,
“alle 15, ora della prima convocazione, gli uffici erano ancora chiusi”. In seconda convocazione erano presenti solo 7 rappresentanti (Serra San Bruno, Provincia, Comunità montana delle Serre, Pizzoni, Bivongi, Monterosso, Arena) e dunque il parere non è stato espresso anche se pesanti dichiarazioni sono state rilasciate dai protagonisti. “Già la bocciatura del bilancio preventivo – ha spiegato Lo Iacono – non è stata tenuta in conto dal consiglio direttivo e ciò è stato un atto grave che ha dimostrato la nostra inutilità. Intanto, l’ente peggiora la sua situazione amministrativa ed è facile notare l’incuria e la mancata vigilanza del territorio, palesata fra l’altro dai frequenti sconfinamenti dei cinghiali, mentre i cittadini avvertono l’esistenza del Parco solo per i vincoli e le autorizzazioni. Comunque – ha aggiunto il sindaco di Serra – abbiamo prodotto ed inviato seria documentazione agli enti preposti e siamo in attesa degli esiti dell’attività di vigilanza e delle ispezioni, dato che a breve sarà depositata la relazione del dottor Giulio Carpentieri. Spiace rilevare che il Parco non ha esercitato il ruolo per cui è nato e che non è stata colta nemmeno una opportunità”. Denunciato il “marasma a 360 gradi”, Lo Iacono ha sottolineato che “non c’è neanche l’attenzione della Regione” ipotizzando atti di protesta eclatanti come “l’occupazione della sede del Parco” o “le dimissioni di massa”. Possibile anche “un deliberato di tutti i consigli comunali ricadenti nell’area del Parco per esporre alla Regione l’inutilità di mantenere l’ente”. A rincarare la dose è stato il presidente della Comunità montana delle Serre Pasquale Fera che ha affermato che “se fosse vero che è stato ignorato il parere negativo sul bilancio preventivo sarebbe un atto inaudito, una vera e propria manomissione di volontà” ribadendo che “il fallimento del Parco è il fallimento della politica”. Ci sono inoltre divisioni nel consiglio direttivo dove diversi componenti non concordano con la linea del presidente facente funzioni Luigi Stillitano.