“E’ veramente paradossale che chi, come gli onorevoli Bassolino e Loiero, e’ responsabile del degrado di due importanti regioni meridionali, meritando per questo innumerevoli critiche non solo dalle forze di opposizione, ma anche da settori del proprio partito, oggi pensi di potersi proporre come il difensore degli interessi dei cittadini del Sud”. E’ l’opinione di Giacomo Mancini del Pdl. “Allo stesso tempo appare del tutto fuori luogo l’accostamento tra questa strampalata iniziativa e l’agire della Lega Nord: mentre infatti -ha proseguito Mancini- il movimento di Umberto Bossi ha conquistato ampi consensi nelle aree piu’ produttive del Paese criticando un certo modo negativo di amministrare la cosa pubblica diffuso, anche ma non solo, in alcune realta’ meridionali, i governatori della Campania e della Calabria hanno fatto proprio dell’uso piu’ spregiudicato del potere la quintessenza del loro agire dando vita ad una fittissima rete clientelare alimentata con un uso quantomeno disinvolto del denaro pubblico. “Insomma -ha continuato Mancini- ad un partito che faccia della tutela degli interessi sani dei cittadini meridionali dovrebbe essere negata l’iscrizione ai Bassolino e ai Loiero. Ecco perche’ – ha concluso Mancini- oggi lo sforzo del Pdl (ma in una sorta di competizione virtuosa anche dello stesso Pd) deve andare nella direzione di mettere in campo una nuova classe dirigente che faccia della modernizzazione e dell’innovazione la ragione del proprio impegno liberando le tante energie positive di cui e’ ricco il Mezzogiorno e definendo una grande strategia nazionale che abbia nel riscatto del Sud l’obbiettivo che accomuni l’intero Paese”. (Pol/Pn/Adnkronos)