L’Arpacal, l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria, è stata scelta come Arpa capofila nel gruppo di lavoro che si occuperà della Vis, ossia la Valutazione dell’impatto sulla salute dell’uomo. Un risultato ottenuto anche grazie “al controllo sul territorio – è scritto in una nota – che svolgiamo quotidianamente, anche con riferimento al censimento e
monitoraggio dei campi elettromagnetici”. Il risultato è uno di quelli che il commissario dell’Arpacal Vincenzo Mollace, ha presentato al seminario svoltosi a Lamezia Terme dal titolo “L’esposizione della popolazione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Lo stato dell’arte dei controlli ambientali in Calabria”. Il seminario, è scritto in una nota, ha rappresentato un momento di divulgazione al pubblico dei dati ambientali, riferiti ai monitoraggi dei campi elettromagnetici, che sono stati acquisiti dall’Agenzia sulle centinaia di postazione di telefonia cellulare, radio tv e tralicci elettrici, sparse sul territorio regionale. Dai dati comunicati da Emilio Rosignuolo, dirigente del Cfs-Nir (Centro funzionale strategico ‘radiazioni non ionizzanti e rumore’) dell’Agenzia ambientale “emerge un quadro dove – a parte alcune criticità per le quali sono state già attivate le procedure per la cosiddetta messa in conformità – in Calabria i valori dei campi elettromagnetici sono rispettosi della normativa nazionale”. Nei casi di sforamento, l’Arpacal ha il compito di prescrivere i passi necessari affinché vengano regolarizzati i valori.
Nel corso del seminario sono intervenuti anche gli esperti della EM srl e della Epsilon Italia che hanno supportato l’Arpacal nella realizzazione del progetto, finanziato con fondi Por 2000-2006, di censimento e catasto delle sorgenti elettromagnetiche in Calabria. “Un catasto – è scritto nella nota – il cui applicativo software di pronta consultazione e presto on-line sul sito web www.arpacal.it, che è stato spiegato nei dettagli da Giuseppe Garofalo e Antonella De Rango, del Cfs-Nir dell’Arpacal, che hanno spiegato come è stato realizzato e come sarà consultabile. I dati per il catasto sono stati acquisiti, oltre che dagli archivi interni ai Servizi
tematici radiazioni e rumore dell’Arpacal, dall’Ispettorato territoriale Calabria del ministero delle Comunicazioni, dai gestori di telefonia mobile, da Rfi e da Terna”. Giacinto Ciappetta, dirigente della Direzione scientifica dell’Arpacal, ha relazionato sul Piano delle attività 2009 dell’Agenzia con particolare riferimento alle attività di censimento e monitoraggio dei fattori di pressione ambientale. Il direttore scientifico dell’Arpacal, Antonio Scalzo, dopo aver parlato dei piani di monitoraggio ambientale, ha concluso i lavori sottolineando l’importanza dei momenti di divulgazione della conoscenza ambientale al pubblico dell’Arpacal. “Saper fare e farlo sapere, slogan caratterizzante la comunicazione pubblica – ha detto Scalzo – è il nostro obiettivo quotidiano; un’agenzia, come la nostra, al servizio dei calabresi ha la responsabilità di svolgere la propria azione con competenza, diffondendo progressivamente la conoscenza acquisita alla
cittadinanza”. (ANSA).
monitoraggio dei campi elettromagnetici”. Il risultato è uno di quelli che il commissario dell’Arpacal Vincenzo Mollace, ha presentato al seminario svoltosi a Lamezia Terme dal titolo “L’esposizione della popolazione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Lo stato dell’arte dei controlli ambientali in Calabria”. Il seminario, è scritto in una nota, ha rappresentato un momento di divulgazione al pubblico dei dati ambientali, riferiti ai monitoraggi dei campi elettromagnetici, che sono stati acquisiti dall’Agenzia sulle centinaia di postazione di telefonia cellulare, radio tv e tralicci elettrici, sparse sul territorio regionale. Dai dati comunicati da Emilio Rosignuolo, dirigente del Cfs-Nir (Centro funzionale strategico ‘radiazioni non ionizzanti e rumore’) dell’Agenzia ambientale “emerge un quadro dove – a parte alcune criticità per le quali sono state già attivate le procedure per la cosiddetta messa in conformità – in Calabria i valori dei campi elettromagnetici sono rispettosi della normativa nazionale”. Nei casi di sforamento, l’Arpacal ha il compito di prescrivere i passi necessari affinché vengano regolarizzati i valori.
Nel corso del seminario sono intervenuti anche gli esperti della EM srl e della Epsilon Italia che hanno supportato l’Arpacal nella realizzazione del progetto, finanziato con fondi Por 2000-2006, di censimento e catasto delle sorgenti elettromagnetiche in Calabria. “Un catasto – è scritto nella nota – il cui applicativo software di pronta consultazione e presto on-line sul sito web www.arpacal.it, che è stato spiegato nei dettagli da Giuseppe Garofalo e Antonella De Rango, del Cfs-Nir dell’Arpacal, che hanno spiegato come è stato realizzato e come sarà consultabile. I dati per il catasto sono stati acquisiti, oltre che dagli archivi interni ai Servizi
tematici radiazioni e rumore dell’Arpacal, dall’Ispettorato territoriale Calabria del ministero delle Comunicazioni, dai gestori di telefonia mobile, da Rfi e da Terna”. Giacinto Ciappetta, dirigente della Direzione scientifica dell’Arpacal, ha relazionato sul Piano delle attività 2009 dell’Agenzia con particolare riferimento alle attività di censimento e monitoraggio dei fattori di pressione ambientale. Il direttore scientifico dell’Arpacal, Antonio Scalzo, dopo aver parlato dei piani di monitoraggio ambientale, ha concluso i lavori sottolineando l’importanza dei momenti di divulgazione della conoscenza ambientale al pubblico dell’Arpacal. “Saper fare e farlo sapere, slogan caratterizzante la comunicazione pubblica – ha detto Scalzo – è il nostro obiettivo quotidiano; un’agenzia, come la nostra, al servizio dei calabresi ha la responsabilità di svolgere la propria azione con competenza, diffondendo progressivamente la conoscenza acquisita alla
cittadinanza”. (ANSA).