Una folla di parenti e amici si è letteralmente riversata, oggi pomeriggio, complice la giornata festiva, alle porte del reparto di rianimazione dei Riuniti dove, ormai da due giorni è ricoverato l'imprenditore Princi. Grande la solidarietà della gente di fronte ad un attentato così clamoroso, per le dinamiche e l'esito dell'agguato. Restano infatti, stazionarie, ma pur sempre gravissime le condizioni di Nino Princi, attualmente mantenuto in coma farmacologico. L'imprenditore ha avuto le due gambe ed un braccio amputati, mentre una mano e' ridotta ad un moncherino. L'imprenditore ha anche perso la vista e, non si esclude, dalle ultime dagli ospedali, anche l'udito. Sul fronte dell'attivita' investigativa, portata avanti dalla polizia di Stato della cittadina reggina con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, c'e' da registrare che sembra ormai certo che l'ordigno, di medio potenziale, sia stato collocato sotto il paraurti anteriore della Mercedes di Princi. La bomba e' scoppiata, attraverso l'uso di un telecomando azionato a distanza, quando la vittima designata e' passata accanto all'autovettura per andare ad aprire lo sportello lato guida. L'ordigno, che se fosse stato ad alto potenziale avrebbe potuto causare una strage, sarebbe stato confezionato da mani esperte. L'aver colpito Antonino Princi, che non aveva precedenti penali e che era un imprenditore con un volume d'affari in espansione, sarebbe un segnale ben preciso nei confronti di quanti, nella Piana di Gioia Tauro, programmano di avviare grosse attivita' economiche. L'imprenditore, che in passato era stato anche socio di riferimento del Catanzaro calcio, e' titolare di numerosi punti vendita di maglieria ed abbigliamento e si era appena inserito nel settore della grande distribuzione. Comparto, questo, in cui le cosche storiche hanno grandissimi interessi. Non viene esclusa neanche l'ipotesi che possa trattarsi di una vendetta trasversale: Princi infatti e' imparentato, per via della moglie, con la famiglia Rugolo di Castellace di Oppido Mamertina, punto di riferimento della cosca Mammoliti. E nella Piana di Gioia Tauro, soprattutto all'interno del cartello storico Piromalli – Mole', 'ndrina egemone, e' in corso un "lavoro" di ricambio ai vertici. La vittima dell'attentato di sabato mattina, inoltre, e' imparentata con uno dei soci del "Porto degli Ulivi", uno dei piu' grandi ipermercati del Mezzogiorno d'Italia: Pasquale Inzitari, noto uomo politico che alle elezioni del 13 e del 14 aprile scorsi e' stato candidato alla Camera con l'Udc. Inziatari, in passato, proprio durante la realizzazione dell'ipermercato, era rimasto vittima del tentativo di una maxi estorsione da parte della 'ndrangheta di Rizziconi. (ansa)