''Nel sistema bipolare è inteso che qualora esponenti del Governo si dimettano dall'esecutivo l'intera maggioranza entra in crisi e va da sè che anche gli altri componenti di Governo siano conseguenti a questo stato dei fatti con le proprie dimissioni. Altre scelte sono la negazione del sistema bipolare''. E' quanto afferma in una nota il capogruppo di rifondazione comunista in seno al consiglio regionale della Calabria, Damiano Guagliardi, il quale sottolinea che ''le dimissioni del nostro assessore saranno conseguenti a questo modello di crisi a prescindere dalle valutazioni di merito sull'operato di ogni singolo componente della giunta, cosa che comunque dovrà avvenire in fase di resoconto generale dell'attività''. Secondo l'esponente del Prc ''d'altra parte sarebbe un puro suicidio politico pensare ad una maggioranza che si regga sull'appoggio esterno di Ds e Margherita, i quali, a mio avviso, sono arrivati a questa grave decisione spinti da analisi ed esigenze diverse tra i due partiti e non come si vorrebbe far apparire da una decisione comune del futuro partito democratico''. L'esponente di Rifondazione Comunista trova ''del tutto inutile la richiesta, che viene da più parti, di scioglimento del consiglio regionale senza una riforma del sistema di elezione del presidente della giunta regionale e una riforma della legge elettorale''. Per il capogruppo di Rifondazione Comunista in seno al consiglio regionale della Calabria, ''in questo momento in consiglio regionale, attraverso il sistema dei partiti, vi ritornerebbe l'80% degli attuali consiglieri: non rendersi conto di ciò vuol dire miopia politica''. Guagliardi ritiene ''opportuno, al di là del tavolo romano del 5 dicembre, che l'Unione trovi le sue ragioni di unità in Calabria e nella convinzione generale di tutta la maggioranza regionale. Serve uno sforzo comune dello stare insieme e non dell'allontanamento, per questo mi sembra paradossale l' atteggiamento del Pdm nel tentativo di fare terrorismo politico attraverso atti come quello consumato a Catanzaro o l' allucinante dichiarazione del presidente Ottavio Bruni che arriva a minacciare il governo Prodi per sanare la situazione calabrese''. Per l'esponente di Rifondazione Comunista ''c'è bisogno della cabina di regia o del tavolo dell'Unione per discutere insieme lo stato generale della crisi senza by-passare questa necessita' attraverso rapporti bilaterali o soluzioni improponibili come le ultime fatte dal presidente Loiero a Ds e Margherita sulla gestione dei fondi comunitari''. Secondo Guagliardi ''il punto chiave e' l'approfondimento e la riforma dell'apparato burocratico della regione come anche il Prefetto Luigi De Sena ha fatto capire chiaramente''. ''A mio avviso -conclude- non ci sara' alcuna azione programmatica in qualsiasi settore dell'attivita' regionale se non si procedera' alla riforma di questo apparato, all'interno del quale ristrette minoranze, cooptate dai poteri forti e dai blocchi di interesse, vanificano il lavoro di tanti e tanti altri colleghi onesti e preparati''. (ADNKRONOS)