L’Amministratore Unico della SoGAS, sen. Pietro Fuda, interviene sulla nota odierna dell’ENAC, Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, in merito all’affidamento della concessione quarantennale alle so-cietà di gestione aeroportuale, dichiarando:
«La notizia battuta oggi da tutte le agenzie nazionali non è inaspettata, né ci coglie di sorpresa. Forse stupirà o, quantomeno, farà sorgere qualche domanda in chi pensava al nostro aeroporto con totale tranquillità, nella
convinzione che la società di gestione, ottenuta la certificazione, avesse rag-giunto una blindatura totale, senza se e senza ma.
Da tempo mi affanno a chiedere attenzione e sostegno per far sì che i traguardi ottenuti con grande fatica possano portare a regime un’infrastruttura ancora a rischio. Abbiamo fissato come o-biettivo inderogabile il raggiungimento, richiesto dall’Ue, di 1 milione di passeggeri l’anno entro il 2008, ed oggi abbiamo la conferma della bontà – per non dire dell’inderogabilità – di tutte le strate-gie, di tutte le assunzioni di responsabilità messe in atto per far entrare il nostro scalo nella cerchia degli aeroporti non più in pericolo. Abbiamo ottenuto un ottimo aumento (superiore al + 60%) del flusso passeggeri; stiamo lavorando incessantemente per adeguare ed ampliare l’aerostazione; ab-biamo avviato il processo di privatizzazione. Oggi siamo vicini al traguardo, siamo nelle condizioni di ottenere la concessione quarantennale, ma tale concessione significa autonomia finanziaria, che non può esistere se non superiamo la soglia annua di almeno 800.000 passeggeri, necessari per non usci-re dal mercato, e cioè per garantire il pareggio di bilancio.
La Sogas deve recuperare ritardi accumulati che vengono da molto lontano, da anni di inerzia e di inadempienze. Senza attenzione rischiamo di perdere non solo quanto siamo riusciti ad ottenere, ma anche la sopravvivenza stessa dello scalo. Le lentezze burocratiche, ad esempio, mal si conciliano con le tempistiche europee e degli enti di controllo.
La guerra nazionale in corso, focalizzata sulle sorti e sul futuro di Alitalia, corre il rischio di trasci-nare con sé tutto il sistema del traffico aereo, vettori ed aeroporti compresi. L’invito di Enac al Mini-stero dei Trasporti, i suoi rilievi in merito ai programmi di intervento presentati dai singoli aeroporti, rappresentano un monito che dobbiamo leggere andando oltre al mero ottenimento della concessione quarantennale, per la quale riteniamo comunque di riuscire a completare l’iter procedurale avviato appena ottenuta, il 30/11/2005, la certificazione. Il vero problema dell’Aeroporto dello Stretto, oggi, non è se Sogas otterrà la concessione, ma se lo scalo sarà in grado di reggere il mercato, di ottenere l’attenzione e gli aiuti necessari a raggiungere la soglia di 800mila passeggeri. Soglia senza la quale la concessione non servirà a nulla, perché lo scalo non sarà appetibile, in quanto in perdita, e dunque non avrà ragione di esistere.
Per non rischiare di riportare all’emarginazione ed all’isolamento l’area dello Stretto per chissà quanti altri decenni, dobbiamo solo continuare il percorso intrapreso, meglio se con l’attenzione istitu-zionale, politica, culturale, sociale ed imprenditoriale che finora non è stata adeguata all’importanza ed alle potenzialità del nostro scalo».