3 agosto, Lungomare Falcomatà, in scena la sesta edizione del Festival dello Stretto. L’evento musicale divenuto, nel giro di pochi anni, la più importante rassegna a caratterizzazione etnica del Sud. Attraverso l’uso della propria lingua locale innumerevoli artisti interpretano, accompagnati da musicisti di altissimo profilo, vicende, usi e abitudini della terra del Sud.
Di oltre 30.000 le presenze in termini di spettatori nelle ultime tre edizioni. Superato il tetto di 800.000 contatti nell’ultima edizione grazie al supporto delle emittenti radiofoniche, televisive e della carta stampata. “ Dati che sono dimostrazione della sempre maggiore attenzione che il fenomeno ‘Etnica’ ha tra la popolazione”. La formula adottata nel Festival è l’alternarsi sul palco di diversi gruppi dall’alto spessore musicale che attraverso l’uso di strumenti non usuali coinvolgono il pubblico in un susseguirsi di ballate e riflessioni, promuovendo e diffondendo i suoni e le musicalità degli stessi artisti interpreti e cantautori non legati ai classici circuiti territoriali, rappresentando una vetrina musicale del nostro territorio di altissimo spessore culturale. La vicina Campania sarà rappresentata da Enzo Avitabile e i Bottari, un ensemble musicale riuscita a trasformare botti e tini in strumenti ritmici in grado di creare armonie sonore di notevole impatto sonoro. Per la Puglia ci sono i Folkabbestia il mitico gruppo musicale entrato nel guinnes dei primati per aver suonato un proprio brano per 30 ore di fila. La Sicilia avrà negli Asteriskos la propria voce, protagonisti al Womad di Peter Gabriel lo scorso anno. La Calabria questo anno ha nei Musicofilia la sua rappresentazione, gruppo che fa del Grecanico jonico il suo linguaggio comunicativo