“La Sua esperienza nella nostra provincia è stata straordinariamente
importante”.
Cosi’ il presidente di Confindustria Reggio Calabria,
Giuseppe Nucera, si e’ rivolto al prefetto uscente della provincia di
Reggio Calabria, Michele Di Bari, chiamato alla guida del dipartimento
“Liberta’ civili e immigrazione” del Viminale. In una lettera di saluto,
Nucera ha scritto: “Con Lei, Signor Prefetto, si è ulteriormente diffusa
la consapevolezza della necessità di un impegno collettivo contro la
malapianta criminale; un percorso di sensibilizzazione sulla lotta alla
‘ndrangheta che l’ha vista in prima linea, con coraggio ma anche con la
capacità di diffondere questo messaggio tra le componenti più esposte
della nostra società, in particolare i giovani e gli operatori
economici”. Il rappresentante degli industriali reggini ha espresso il
ringraziamento a Di Bari “per la sua costante disponibilità al dialogo e
al confronto costruttivo; per la stima e la considerazione di cui mi ha
personalmente onorato ma anche per l’entusiasmo con il quale Lei,
nell’esercizio delle sue alte funzioni istituzionali, ha sostenuto i
nostri progetti e il nostro impegno per tutelare l’economia sana e
promuovere e diffondere l’idea, di cui siamo pienamente convinti, che
solo la legalità e la bonifica del tessuto imprenditoriale dagli
interessi criminali può garantire un futuro migliore al nostro
territorio e alle giovani generazioni”.
“Mi preme, su tutto, ricordare la Sua disponibilità – ha aggiunto Nucera
– a sostenerci nell’impegno volto ad aprire lo sportello per
l’imprenditorialità a San Luca, realtà che vogliamo contribuire a
recuperare pienamente allo Stato nel solco di quanto Lei ha
costantemente fatto; ma anche il Suo fondamentale ascolto riguardo a
vertenze come quella della ‘Meridionale intonaci’ di Canolo, azienda che
dà lavoro a 50 famiglie e che, come nella totalità dei casi degli
imprenditori onesti, rappresenta un presidio fondamentale di legalità
che depotenzia la ‘ndrangheta. Noi , infatti, siamo convinti come Lei
che dove c’è economia legale, dove c’è impresa sana, dove c’è lavoro, la
‘ndrangheta non può attecchire”.
La missiva si conclude con l’espressione dei sentimenti di “gratitudine
e il più sincero in bocca al lupo per il nuovo prestigioso incarico al
Ministero dell’Interno, dove sono certo – conclude Giuseppe Nucera –
darà seguito al brillante lavoro svolto in questo delicatissimo settore
durante la Sua esperienza nella nostra città”.